Nel titolo c'è il nucleo della mostra: l'acqua elemento essenziale e puro e naturale dell'esistenza umana ma anche il vino che porta la gioia, il piacere e qualche volta la consolazione della vita stessa ma nello scorrere delle immagini vi è molto di più: la terra carnale e passionale e le nuvole, così palpabili da sembrare pennellate di un moderno pittore, sembrano prendere davvero il carattere e il volto dei personaggi di queste meravigliose favole che Claudio Schincariol racconta, conquistando e affascinando ogni spettatore come solo i grandi maestri possono, e devono, saper fare.
Deborah Bolzonaro
Schincariol materializza attraverso le sue immagini il tentativo di andare oltre, senza sapere dove, ridando alla dimensione umana risposta al bisogno inconscio di sognare.
I luoghi del trevigiano, raccontati nel girovagare tra le colline e le pianure natie, compaiono come d'incanto. Una quinta, un chiaro-scuro, la ricerca dell'oggetto-soggetto cullano il sogno. Esaltando i bianchi, espressione del calore sviluppato dalla sintesi clorofilliana ed i neri, resi profondissimi dall'assenza di calore, il paesaggio si trasfigura. Le nuvole, nelle giornate primaverili soleggiate, donano la sensazione di “tormento” nel passaggio tra la terra ed il cielo, sublime sintesi del percorso della vita.
Claudio Schincariol, fotografo professionista dal 1984, ha gestito il foto studio Patos ed il sito sulla fotografia infrarosso, ha collaborato con “Orvieto Fotografia” dove ha tenuto dei master sulla fotografia digitale e sulla fotografia infrarosso, rivolta ai fotografi professionisti.
Scrive su diversi spazi web e riviste del settore fotografico. Collabora con Venetophotografia in qualità di tutor, con Artecon-trol alla sezione Proart, è Sigma Ambassador Italia per le apparecchiature, impiegate anche per i propri lavori infrarosso.