Mi chiamo Luigi Grieco, sono nato in Svizzera nel 1962 e vivo a Milano da molti anni. Ho iniziato ad appassionarmi alla fotografia, ed in modo particolare alla fotografia artistica, soltanto di recente e come autodidatta. Pertanto la mia formazione deriva principalmente dallo studio dei grandi maestri e dalla prova sul campo, tramite la continua sperimentazione e l'osservazione dei risultati ottenuti.
Di norma è un processo piuttosto lungo ed articolato, che si conclude soltanto quando riesco a conseguire il risultato che avevo in mente. Credo che il mio amore per la pittura rinascimentale, l'impressionismo, l'espressionismo e l'astrattismo abbia influenzato in modo fondamentale la mia visione, ed è questa la ragione principale che mi spinge a cercare un dialogo tra la fotografia e la pittura.
A livello tecnico mi avvalgo della esposizione lenta, del movimento intenzionale della fotocamera e delle doppie esposizioni, con il supporto degli strumenti digitali. Attraverso le immagini mi pongo l'obiettivo di creare un linguaggio intimo ed evocativo, che mi offra la possibilità di raccontare le sensazioni e le emozioni provate, come testimonianza della mia personale capacità di osservare ed interpretare la realtà che mi circonda.
“LUCE”
Possiamo affermare con cognizione di causa che la luce è tutto, in quanto è lo strumento che ci permette di vedere ciò che altrimenti resterebbe celato nell'oscurità. Nella fotografia, così come nella pittura, la modulazione della luce consente di creare il chiaroscuro, indispensabile per fare risaltare il volume delle forme e dello spazio.
Quanto sopra potrebbe essere già sufficiente per definire l'importanza della luce, ma è altrettanto vero che ogni artista ha una sensibilità personale che lo contraddistingue dagli altri.
Quando scattiamo una fotografia dobbiamo decidere quali dettagli meritano rilevanza, e lo facciamo proprio mettendoli in luce. Lasciamo invece nell'ombra i particolari meno interessanti, o quelle zone che vogliamo nascondere. La luce inoltre permette di dare maggiore profondità alle immagini, di rendere leggibili le zone più chiare e di creare mistero in quelle più scure. Quando mi viene chiesto per quale ragione mi dedico alla fotografia mi piace rispondere che amo rincorrere e catturare la luce.