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Michele Gregolin
Palazzo Bonaguro

Catalogo Autore Michele Gregolin - Bassano Fotografia

Classe 1961, fotografo professionista iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti; inizia la sua attività molto giovane, lavorando per un quotidiano locale e ben presto ottiene un contratto di collaborazione con il settimanale Panorama (Arnoldo Mondadori Editore). In quegli anni le sue immagini sono pubblicate dai maggiori settimanali italiani ed internazionali, da Epoca all'Espresso, da Stern a Paris Match.

Da molti anni insegna fotografia presso una associazione del suo territorio; nonostante l'arrivo del digitale non ha mai smesso di coltivare la passione per la camera oscura ed il fascino della luce rossa, promuovendo corsi di fotografia analogica. Nel 2015 fonda Oltre, un mensile formato da suoi corsisti, e ne diventa direttore trattando temi di attualità e fotografia.

Nel settembre del 2021 crea, assieme ad un gruppo di corsisti, il gruppo fotografico Analogici Illogici con l'intento di promuovere la fotografia analogica. Il suo lavoro quotidiano passa dalla fotografia di moda e pubblicità, allo still-life, allo sport (Fotografo ufficiale di Nutribullet Treviso Basket e Imoco Volley Conegliano). Lavora prevalentemente con il banco ottico (Toyo 45 folder) in pellicola piana 4x5 stampando le sue immagini in camera oscura.

Da un paio d'anni, ha iniziato un percorso di approfondimento della stampa con un ingranditore digitale, stampando in camera oscura ai sali d'argento immagini provenienti da un file digitale o immagini da pellicola scansionate. In mostra sono presentate 14 immagini realizzate negli anni, rigorosamente in bianco e nero, provenienti da pellicola e stampate con l'ingranditore digitale, disegnando una luce “taglia” il fotogramma seguendo l'ispirazione della pittura di Lucio Fontana.

Inoltre sono presenti 6 opere intitolate “Inquietanti Sagome”, dove per enfatizzare l'inquietudine delle sagome è stata scelta una tecnica mista di sviluppo e pittura; le stampe, dopo essere state esposte sotto l'ingranditore, non vengono immerse totalmente nello sviluppo fotografico, ma solo “dipinte” utilizzando diversi pennelli e diverse concentrazioni di sviluppo, per ottenere le gradazioni di grigio desiderato.

Per la complessa operazione di sviluppo ogni immagine risulta sempre diversa poiché è impossibile ripetere la stessa procedura. L'opera “Il dolce scorrere del tempo” anch'essa con immagini “dipinte” è una istallazione che permette di far interagire l'osservatore con l'opera stessa, ruotando la cornice e attendendo che compaia l'immagine, perdendosi nello scorrere del tempo.

Tutta la fase progettuale è stata realizzata in maniera artigianale, dalla stampa alla costruzione dei passepartout e delle cornici, per rimarcare il concetto di artigianalità, esercitando un'arte manuale per la produzione delle opere.

Foto Anteprima

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