Sono bassanese di nascita ma vivo da 10 anni in provincia di Verona. Sono laureata in architettura e alla professione è susseguito l'insegnamento, che svolgo ancora oggi. Negli anni la dedizione per la fotografia si è evoluta da autodidatta, sperimentando, cercando un modo espressivo che fosse mio.
Le mie fotografie sono piuttosto personali ed emozionali, visioni frontali di una natura che si offre come teatro umano di attori inconsapevoli.
Sono attratta dall'intimità del quotidiano che cerco di narrare tra scorci paesaggistici e interazioni umane simbiotiche. Solitudini e moltitudini vengono sorrette dalla luce, eterea, sospesa, quasi sognante. Ed il mio sguardo è proteso alle cose della vita mentre mi compiaccio del privilegio di poter vedere senza essere vista.
La luce prevarica su tutto attribuendo lo stato emozionale necessario per lasciarmi un segno, un ricordo.
Fluisce, muta, mentre guardo, ascolto, mi ascolto e riduco gli elementi per sottrarli al disordine lasciando allo spazio, al poco, al vuoto la possibilità di tralasciare il superfluo.
La vaghezza dei margini e dei limiti ha il compito di rendere inconsistente l'atmosfera e di concedere calma e quiete, nutrendo le passeggiate mute e contemplative con il valore del tempo e delle cose che cambiano, dove cambiamo anche noi e la nostra visione fotografica si arricchisce di nuove esperienze.