Nato a S. Donà di Piave (VE) nel 1968, vive a Vicenza dal 2000, dove da allora frequenta il circolo fotografico ‘Il Punto Focale BFI' con puntuale incostanza, ma grande desiderio di ricerca e confronto.
Crede che la fotografia, oltre ad essere forma d'arte e grande strumento comunicativo, sia soprattutto per se stesso un mezzo terapeutico: nel momento dello scatto, si estranea da tutto il resto del mondo, per non vedere che l'immagine nel suo mirino. Convinto di averla fatta sua, attende con fiducia il momento dello sviluppo, talvolta deluso, a volte sorpreso.
Ad un certo punto ha intrapreso anche l'avventura della camera oscura, ritenendo che in certi momenti sia necessario fare un passo indietro per farne due in avanti. Si dedica anche alla fotografia istantanea, conscio che scattare in quel modo significhi accettare le cose come stanno. É consapevole che la materia fisica e tangibile sia un elemento irrinunciabile per provare fino in fondo le emozioni della fotografia.
Presente in numerose esposizioni collettive del Punto Focale e personali, grazie al premio conseguito a Mirano Fotografia 2021 con Il Mare che traverserò, l'artista Francesca Della Toffola lo ha voluto alla sua manifestazione TREVIGNANO FOTOGRAFIA edizione 2022. Ospite con nuovi progetti alla manifestazione fotografica “COETUS” 2023 di Culturaincorso a San Donà di Piave (VE).
Da tempo frequenta il Salotto Letterario Fotografico con Frequenze Visive e da sempre si confronta con il suo Maestro Renato Freddolini e il Gruppo Mignon di Padova. Ha partecipato ad incontri di approfondimento con Maurizio Galimberti.
Una consapevole incompiutezza
“Je n'ai fait que regarder ce que m'a montré l'univers” (Claude Monet)
É questa una parte del mio mondo, dell'universo davanti alla mia porta, quello vissuto nell'infanzia, nel quotidiano della pausa pranzo o durante il mio tempo libero, fino a provare ad immaginare anche quello che un giorno verrà.
Sono uscito a contemplare e meditare sui miei luoghi, cercando di accostare colori, materia e texture con la luce che in quel preciso momento e luogo ho trovato.
Mi ha accompagnato un'attenzione alle percezioni sensoriali legate alla vista, all'odore, toccando e annusando fisicamente ciò che ho incontrato, ammirando la luminosità del momento presente.
Ho cercato di riportare tutto questo subito in foto scrivendo con la luce, mediante una doppia istantanea direttamente in camera e senza elaborazioni successive.
Come in un dipinto fatto in poche ore en plein air, ecco qui rappresentate le sensazioni visive comunicate dal paesaggio, nelle varie ore del giorno o in vari periodi: prevalgono la soggettività del momento e le impressioni vissute.
L'occhio coglie quello che la mano vorrebbe dipingere, la macchina fotografica imprime ciò che vogliamo vedere: le emozioni incompiute dell'istante osservato.
Tutto ciò mi dà la consapevolezza dello scorrere del tempo e delle stagioni, che sono poi quelle della vita.